Isola

Il passato e la sua ligera 

Camminare per le strade di questo quartiere fino al 1873 voleva dire essere fuori Milano. “L’Isola” non faceva parte del Comune meneghino, ma era una realtà a sé stante, una realtà fatta di cascine isolate (da qui il nome Isola) e piccoli borghi, si era nel rione dei Corpi Santi; delle aggregazioni extra comunali alle porte della città. Tutto sommato fino all’arrivo della ferrovia, la vita sociale si svolgeva tranquillamente e parte qualche scaramuccia di quartiere, tutto procedeva serenamente …, ma i binari delle ferrovie, che giorno dopo giorno erano sempre più numerosi e altre vessazioni, avevano cominciato a contrariare gli artigiani e gli operai del rione; per le vie gremite di gente, non era raro imbattersi tra gente poco raccomandabile se non addirittura con coloro che facevano parte della ligera, una fazione bellica milanese spesso in rivolta verso le autorità dell’epoca. 

Il presente e l’Archistar

Nel primo decennio del nuovo secolo, Milano si mette ai passi coi tempi diventando a tutti gli effetti una metropoli europea; lo stile Liberty, considerato elitario, diviene sinonimo di agiatezza e il quartiere Isola che ne è ricco, un quartiere sempre più ricercato. Alcuni residenti scelgono di orientarsi verso la periferia, lasciando lo spazio residenziale all’alta borghesia, che negli anni diventerà sempre più elevata. Dal 2004, pian piano il quartiere Isola si amplia e il fenomeno delle Archistar comincia ad estendersi fino ai margini di Porta Garibaldi e Porta Nuova, inoltre si impreziosisce grazie anche alle nuove costruzioni che affacciano su piazza Gae Aulenti: la torre Diamante e le due torri del Bosco Verticale. Infine, per incorniciare ancora di più questa splendida area milanese, il tutto viene attorniato dagli oltre 90.000 metri quadri di parco. Dal 2010 in poi, il quartiere Isola è ufficialmente considerato esclusivo ed è uno dei centri più nevralgici della movida milanese. 

L’evoluzione a passi di tango  

Con i presupposti rivoluzionari di molti dei suoi abitanti, il rione non poté altro che diventare sempre più popoloso e vivace, fino ad arrivare ai primi del ‘900 dove si posiziona per il suo dinamismo sociale tra i quartieri più conosciuti di Milano. L’oltre milione di italiani sfuggiti alla miseria e da tempo espatriati in Argentina in cerca di fortuna, cominciarono ben presto a rientrare in patria e molti milanesi si stanziarono proprio nel quartiere Isola, portando con loro acquisizioni esotiche e in particolare il tango. Presto si crearono locali da ballo, circoli sociali e centri ricreativi, oltre che osterie e taverne, che a tutt’oggi perdurano, per dare conforto ai numerosi seguaci di questa nuova musica, figlia dell’emigrazione. Il tempo scorre e come tutta Milano, anche l’Isola risente delle due guerre mondiali, ma si rialza e fiera tra giri di tango e rivoluzioni cittadine, giunge quasi indenne alla fine degli anni ’50; qui il boom economico post guerra e gli importanti interventi urbanistici di quegli anni, danno un bel giro di vite al quartiere portandolo ad avere nella sua circoscrizione, uno dei Luna park più importanti d’Italia: le Varesine aperte sul finire del 1960 e chiuse quasi 40 anni dopo. 

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