DALLO SMART WORKING ALL'HOLIDAY WORKING:
Nuove tendenze per gli affitti brevi
Lo short rent è una leva per la ripresa

Il momento storico è particolarmente delicato,

ma il segmento degli affitti brevi potrebbe rappresentare, soprattutto con l’arrivo della bella stagione, una leva per la ripartenza. Il panorama si sta infatti trasformando lungo varie direttrici create dalla situazione pandemica. Facciamo il punto della situazione.

Quali sono le tendenze più interessanti su cui puntare in questo momento?

Un esempio, tutto nord europeo, è quello della condivisione dei camper, che ha un funzionamento molto simile a quello delle seconde case: anche in questo caso si tratta di asset utilizzati poche settimane all’anno che per il resto del tempo possono essere condivisi. Nel sud Europa si delinea invece il fenomeno dell’holiday working, basato sulle seconde case. Con l’approssimarsi dei mesi caldi, infatti, si sta concretizzando una tendenza alle prenotazioni più lunghe, di varie settimane o mesi, in luoghi di vacanza, in modo da poter lavorare alloggiando in un posto ameno se non turistico, dato che ancora esiste incertezza sulle tempistiche di rientro in ufficio. Con l’arrivo del caldo, fare smart working da casa propria o da un luogo più piacevole può essere la medesima cosa. Questo, unito al fatto che ci sono case disponibili a prezzi inferiori, dato che le vacanze restano un punto di domanda, sta spingendo questo tipo di domanda.

Come si sviluppa la domanda di affitti brevi all’inizio del 2021?

Lo scorso anno questa tendenza era stata più improvvisata, essendo tornati a viaggiare da inizio luglio quasi all’improvviso: oggi si sta verificando una maggiore programmazione. Inoltre, lo scorso anno a prenotare erano prevalentemente persone più anziane e comunque ad alto reddito, mentre quest’anno le prenotazioni arrivano da tutte le categorie. In particolare i giovani (18-24 anni) prenotano per primi, mostrando la propria voglia di tornare a viaggiare, e protetti comunque dalla possibilità delle cancellazioni gratuite. Gli anziani hanno rallentato: sui dati 2020 gli over 65 avevano aumentato le visite dell’80%, mentre oggi sono più attendisti, forse in attesa che sia completata la campagna vaccinale a loro favore. Si muovono di più invece gli under 35 che lo scorso anno erano rimasti al palo.

L’holiday working potrebbe essere un modo per creare un turismo 12 mesi all’anno?


Vediamo già molta destagionalizzazione, con residence in Toscana, Puglia, Sicilia, Sardegna, Lampedusa che raccolgono prenotazioni anche nei mesi primaverili. Ma potremo parlare di vero e proprio turismo 12 mesi all’anno solo quando si supererà la diffidenza da parte dei Paesi nord europei, che sono più abituati al turismo fuori stagione ma preferiscono altre location rispetto all’Italia. Un altro passo importante sarebbe che gli anziani diventassero indipendenti dalla cura dei bambini. Mi spiego. Nel nord Europa madri e padri lavorano ed esiste una rete di cura dei bambini a livello professionale, sostenuta dai comuni e dalle finanze familiari, che qui non c’è nella stessa misura, soprattutto quando le donne non lavorano. Se uno scenario del genere si realizzasse in Italia, gli anziani non dovrebbero più fare da rete di salvataggio per la cura dei bambini e potrebbero godersi di più le vacanze fuori stagione, come accade già in questi Paesi.

Quali sono le direttrici della crescita del segmento degli affitti brevi nel prossimo futuro?

Segnaliamo una contrazione del prodotto poichè molti appartamenti tradizionalmente in affitto breve sono tornati a contratti di affitto “quattro più quattro”, che però, come sempre, presenta problemi di insolvenza, ulteriormente aggravati dalla situazione della pandemia. Il trend tuttavia sarà a mio avviso reversibile, nel momento in cui le riaperture ripartiranno in effetti, al netto di un periodo di transizione. Ad esempio, per quanto riguarda gli affitti “city”, immagino quel che potrà capitare in occasione del Salone del Mobile di Milano: se parte degli appartamenti saranno stati riconvertiti ad affitto lungo, per trovare un affitto breve si dovrà necessariamente andare anche di molto fuori città.

Che dire invece degli affitti prettamente turistici?

Per quanto riguarda invece gli affitti turistici, la domanda è sempre molto forte. Ad oggi ci sono molte richieste per zone anche secondarie, borghi o luoghi isolati, fino a ieri sconosciute ma che, se si incentivassero le ristrutturazioni, potrebbero essere degli ottimi investimenti sia per gli italiani che per gli stranieri. Che è poi la ratio dell’iniziativa delle case a 1 euro, un vero grido di dolore contro lo spopolamento e l’abbandono degli immobili. Auspichiamo però che, oltre a questo tipo di iniziative, ci fosse una politica più strutturata di investimenti per rilanciare questi luoghi.

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