Bilancio e Prospettive:
Il Mercato Immobiliare Italiano nel 2023-2024

Un’analisi approfondita delle tendenze passate e delle previsioni future

Mentre ci avviciniamo alla fine del 2023, è tempo di riflettere e fare il punto della situazione sul mercato immobiliare italiano, un settore che ha visto notevoli cambiamenti e sfide nel corso dell’anno. Questo periodo di fine anno offre l’opportunità di analizzare i dati e le tendenze emerse, permettendoci di tracciare un quadro completo delle dinamiche di mercato e di anticipare ciò che potrebbe riservarci il 2024.

Il 2023 è stato un anno di transizione per il mercato immobiliare in Italia, segnato da una serie di fattori economici e sociali che hanno influenzato sia i prezzi sia il volume delle transazioni. Dall’alta inflazione all’incertezza politica, passando per l’evoluzione dei tassi di interesse sui mutui, diversi elementi hanno contribuito a delineare un panorama complesso e sfaccettato.

In quest’articolo, esploreremo come questi fattori abbiano plasmato il mercato nel 2023, analizzando le variazioni regionali e le tendenze nelle principali città italiane. Guarderemo anche al futuro, cercando di comprendere quali potrebbero essere le prospettive per il mercato immobiliare nel 2024. Sarà un anno di ripresa o continueremo a navigare in acque turbolente? Queste e altre domande saranno al centro della nostra analisi, fornendo una visione dettagliata e informativa di un settore sempre in movimento.

Il 2023 è stato un anno di significativo cambiamento, con un rallentamento iniziato nel secondo semestre del 2022 e intensificatosi nel corso dell’anno. Secondo l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, che ha analizzato le performance dei 13 principali mercati italiani, il settore immobiliare italiano dovrebbe chiudere l’anno con un forte ridimensionamento rispetto ai due anni precedenti.

La principale causa di questo rallentamento è stata l’erosione del potere di acquisto delle famiglie italiane, accentuata dalle difficoltà di accesso al credito a causa dell’aumento dei costi del denaro. Nonostante un interesse potenziale elevato nel mercato, le politiche creditizie più prudenti e la frenata della domanda hanno influito negativamente, con un calo del 29% nei volumi di mutui erogati e una diminuzione delle compravendite dell’ordine del 13%.

In risposta a queste difficoltà, c’è stato un notevole spostamento della domanda dal mercato dell’acquisto a quello degli affitti. Nel corso dell’ultimo anno, il 7,3% della domanda si è spostato dall’acquisto all’affitto, mettendo ulteriore pressione su un settore già saturo.

Per quanto riguarda le compravendite residenziali, il 2022 aveva già mostrato un rallentamento della crescita, e il primo semestre del 2023 ha visto una flessione tendenziale del 12,5%, per un totale di 50.000 scambi in meno. La risposta dei valori immobiliari è stata varia, con una variazione dei prezzi che ha oscillato tra il -1,3% per le abitazioni in ottimo stato a Cagliari e il +1,3% a Milano.

Questo contesto di rallentamento, combinato con l’alta inflazione e l’aumento dei tassi sui mutui, ha caratterizzato il mercato immobiliare italiano del 2023, portando a un calo delle transazioni e a un mercato più sfavorevole per gli acquirenti. Le previsioni per il 2024 rimangono incerte e dipenderanno dall’evoluzione dell’economia e dalle condizioni di mercato.

Bologna e Milano, sono state le più colpite Il calo maggiore interessa i comuni di capoluogo rispetto alle altre città. Su base territoriale si rileva la maggior diminuzione nel Nord Ovest (-12% circa) mentre l’unico segno positivo, riferibile invece ai non capoluoghi, si osserva nelle Isole (+2%). Le città metropolitane più colpite sono Bologna (-24% di transazioni) e Milano (-23%). Andamento negativo anche nelle altre realtà metropolitane come Roma (-10% circa), Firenze (-9%) Torino e Napoli (entrambe -7%)

Analizziamo adesso ciò che è avvenuto nei quattro trimestri del 2023

I requisiti per beneficiare delle agevolazioni

Le agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa vengono individuate e sono disponibili solo in determinate condizioni. L’abitazione deve essere inclusa in una delle seguenti categorie catastali:

Abitazioni di tipo civile;
Abitazioni di tipo economico;
Abitazioni di tipo popolare;
Abitazioni di tipo ultrapopolare;
Abitazioni di tipo rurale;
Abitazioni in villini;
Abitazioni e alloggi tipici dei luoghi.

Inoltre, è possibile applicare la detrazione solo per l’acquisto di pertinenze classificate come magazzini e locali di deposito, rimesse e autorimesse ed infine tettoie chiuse o aperte.

Per poter beneficiare del bonus prima casa, è essenziale che l’immobile si trovi nel Comune in cui l’acquirente ha la residenza, altrimenti è necessario trasferire la residenza nel comune dove si trova la casa entro 18 mesi.
Come richiedere il bonus prima casa under 36? Per richiedere il bonus prima casa under 36, è necessario sottomettere la richiesta direttamente alla Banca o a un intermediario finanziario da cui si richiede il mutuo, utilizzando il modulo appropriato.

A chi è destinato?
Il bonus giovani è destinato ai giovani che hanno le seguenti caratteristiche:

Meno di 36 anni al momento del rogito; Non essere titolari di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di un’altra casa nel territorio;
Non avere un altro immobile acquistato con l’agevolazione casa;
Avere la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile.
Avere un ISEE, ovvero un Indicatore della Situazione Economica Equivalente ordinaria o corrente non superiore a 40.000 euro all’anno.

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